lunedì 21 novembre 2011

Seconda Università di Napoli - Il preside di Medicina: "se non viene firmato il protocollo d'intesa tra Regione e Università siamo pronti a tutto"

Facoltà di Medicina,
bloccheremo le iscrizioni

Giuseppe Paolisso, preside della facoltà di Medicina della Sun
di Enzo Musella
I Policlinici napoletani sono sull'orlo della bancarotta. L'unica via d'uscita è la firma del protocollo d'intesa tra Regione e Università che di fatto regola i rapporti finanziari tra i due Enti. Le trattative sono ferme al 2010, Regione e Università non trovano l'accordo, un muro contro muro che di fatto ha messo inginocchio i Policlinici della città. Ne parliamo con Giuseppe Paolisso, preside della facoltà di Medicina della Sun.
Perchè il protocollo d'intesa, ratificato dal ministero dell'Economia e della Salute non è ancora stato firmato da Regione e Università?
"Perchè il protocollo prevedeva un atto amministrativo parallelo con accordi raggiunti tra i due Rettori e l'ex commissario Zuccatelli. Nei primi mesi del 2011 ci fu un accordo non scritto, seppure assunto da uomini d'onore, con il quale la Regione si rendeva disponibile alla risoluzione del debito dei due Policlinici accumulato dal 2008 al 2010. Poi le cose sono cambiate. C'è stato il cambio del sub-commissario, Morlacco succede a Zuccatelli, e qui si sono aperte nuove trattative".
A che punto sono?                 
"Lo scorso 16  luglio i rettori della Sun e della Federico II sono stati convocati in Regione per firmare i protocolli. L'intesa non c'è stata perchè i rettori non sono stati messi nelle condizione di accettare l'accordo".
Perchè?
"Senza la risoluzione del ripiano del debito da parte dei Policlinici c'è il rischio che questo debito possa in qualche modo possa gravare anche sulle casse dell'Università. Ipotizzare che le università possano partecipare ad un ripiano così massivo con investimenti finanziari è pura follia. Quindi i rettori non si azzardano a firmare l'intesa fino a quando l'operazione ripiano non ha una definizione amministrativa chiara e trasparente, così come concordata con i vertici regionali al momento della stesura dell'accordo".
Come si esce da quest'impasse?
"La decisione dei rettori non è un atto di sfida contro la Regione altresì è un atto di tutela nei confronti degli studenti e del personale impegnato negli Atenei che sarebbero fortemente penalizzato da una operazione in cui l'università si troverebbe costretta a sottrarre soldi dalle proprie casse, che peraltro non ha. Da questa situazione se ne esce solo con una trattativa seria evitando scontri frontali. E' chiaro che occorre fare una trattativa con qualcuno che la voglia fare e abbia l'intenzione di chiuderla e non solo allungare i tempi e l'agonia dei Policlinici.
In che modo l'università potrebbe pretendere dalla Regione la firmare dell'accordo?
"La facoltà di Medicina ha una mission: ricerca, didattica e assistenza, se mi viene meno l'assistenza si bloccherebbe la facoltà procurando un danno ad un numero impressionate di persone, dagli studenti ai loro famigliari, dal personale agli ammalati. Se fossi spinto, extrema ratio, a trovare una soluzione a questo problema, previo intesa con il rettore, il Senato Accademico e l'intera facoltà proporrei il blocco degli esami, bloccando la professione accademica e quindi interrompendo il percorso di studio degli studenti. Si potrebbe giungere anche al blocco delle iscrizioni alla facoltà di Medicina. Mali estremi, estremi rimedi". 

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