mercoledì 21 dicembre 2011

L'ira del Segretario Generale della CISAL, Francesco Cavallaro: «L'art 18 dello Statuto dei Lavoratori è un baluardo delle lotte e dei sacrifici dei lavoratori e non va toccato»

di Enzo Musella
Lo scontro in atto tra il Governo tecnico presieduto da Mario Monti e i sindacati non riguarda solamente la manovra economica, ma anche l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Infatti, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha proposto di rivedere l’articolo dello Statuto che tutela i lavoratori in caso di licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo nelle aziende con più di 15 dipendenti. Ed è stata subito rivolta. Subito i maggiori sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno dato vita a un’accesa protesta, sostenuta anche da alcuni partiti politici. Il confronto tra l’esecutivo e i sindacati sulla riforma del lavoro rimane piuttosto teso. Una querelle che vede in prima linea la Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori). «L'art 18 dello Statuto dei Lavoratori non è né un totem né un tabù. Piuttosto è un baluardo delle lotte e dei sacrifici dei lavoratori, frutto di una storia impossibile da
cancellare con un colpo di spugna - chiosa il Segretario Generale della CISAL, Francesco Cavallaro -mettere in discussione l'art 18 è l'ennesimo attacco di questo governo alle parti sociali, costrette a subire questa manovra finanziaria senza possibilità di controbattere.  Con questo governo per la prima volta è stato relegato il fondamentale confronto con le organizzazioni sindacali a meri incontri formali». Continua il sindacalista.
«Doverosa e legittima la protesta dei pubblici dipendenti, consapevoli che gli effetti del blocco contrattuale e delle modifiche sul sistema previdenziale hanno un celato effetto punitivo che emergerà solo con il tempo - incalza il Segretario Generale della Cisal - il pubblico impiego è stato incautamente e ingiustamente messo all'indice, pesantemente colpito dall'iniquo blocco dei contratti e adesso, alla luce dei provvedimenti della manovra del governo Monti, si trova a pagare un conto ben più salato». Dice Cavallaro. «I preannunciati interventi sul lavoro e sul delicatissimo articolo 18  dello Statuto dei Lavoratori sono materia da gestire con grande cautela, è quindi indispensabile per la Cisal un ampio confronto preventivo - spiega il leader di Cisal - impensabile che anche su questi ci si limiti a informazioni sommarie, così com'è stato con l'attuale manovra».
Insomma, per la Cisal è necessario ed urgente un reale confronto con le parti sociali, pena lo scadimento del ruolo di effettiva rappresentanza delle stesse. E non solo. Per Cavallaro non ci sono dubbi: «La manovra 'Salva Italia' approvata dal Parlamento solleva ancora dubbi sulla salvezza di molti italiani. Certamente l'equità, non è stata applicata così come aspettavamo».
«L'indicizzazione fino ai 1400 euro per un solo anno poteva essere permanente e gli interventi fiscali generalizzati peseranno, non poco, sulle fasce più deboli. Inoltre, ci sono serie probabilità che possa innescarsi un processo recessivo con grosse ricadute sull'occupazione e sull'economia - prosegue Cavallaro - per i prossimi interventi il Governo farebbe bene ad avviare in tempo una trattativa con le parti sociali onde evitare complicazioni che possano compromettere la necessaria tempestività dei provvedimenti» 

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