domenica 18 dicembre 2011

Qualità della vita, Napoli terzultima


di Nuviana Arrichiello*
NAPOLI. Napoli scala la classifica annuale sulla qualità della vita stilata dal Sole24Ore e si piazza al terzultimo posto. Non poteva andare di certo peggio alla città all'ombra del Vesuvio che dodici mesi fa aveva conquistato l'ultima posizione tra le province dello Stivale. Bologna è quella tra le 107 in classifica dove si vive meglio, mentre a Foggia va la maglia nera della vivibilità. La classifica, giunta alla sua ventiduesima edizione, rivela tra le migliori grandi città Milano  che sale al diciannovesimo posto mentre Roma guadagna ben dodici posizioni attestandosi al ventitreesimo posto con grande soddisfazione del sindaco Gianni Alemanno. Molto più in fondo Torino e Napoli, appunto, che si piazzano, rispettivamente al cinquantunesimo e al centocinquesimo gradino.
L'indagine ripropone l'annoso divario Nord-Sud. Nella classifica finale infatti, per arrivare alla prima realtà del Mezzogiorno bisogna scendere fino al quarantacinquesimo posto occupato da Olbia-Tempio; al contrario partendo dal fondo classifica bisogna risalire fino all'ottantaquattresimo gradino per incontrare una provincia non meridionale, Frosinone. E anche nelle "graduatorie di tappa" è il Nord a prevalere. L'indagine infatti, attraverso le statistiche più recenti mette a confronto la vivibilità nelle 107 province italiane in sei aree significative: Tenore di vita (al top Treviso), Affari e lavoro (Ravenna) Servizi-ambiente-salute (Trieste), Popolazione (Piacenza), Tempo libero (Rimini) Ordine Pubblico (Oristano). Ciascuna area è suddivisa a sua volta in 36 parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei "voti" ottenuti nei trentasei parametri e nelle sei tappe dell'indagine. Primato negativo per Napoli e per le altre quattro province campane che si piazzano nelle ultime venti posizioni. La città all'ombra del Vesuvio è all'ultimo posto della classifica per tenore di vita, penultima è Salerno che nella classifica generale occupa la novantacinquesima posizione. Avellino, prima tra le campane nella classifica generale al novantaduesimo posto, è novantasettesima per tenore di vita. Novantasettesima nella graduatoria generale è invece Benevento che per tenore di vita è addirittura centoduesima. Male anche Caserta che dalla posizione 104 in classifica generale sale alla novantanovesima in quella riferita al tenore di vita. Poco meglio la situazione quando si passa ad analizzare il settore di servizi, ambiente e salute. Ironia della sorte, il capoluogo campano, nonostante la devastante crisi dei rifiuti, scala la classifica posizionandosi al sessantaseiesimo posto. Seguono Salerno settantacinquesima, Avellino ottantatreesima, Benevento ottantanovesima e Caserta novantasettesima. Si va giù in picchiata se si prende in considerazione la sezione affari e lavoro con Avellino, prima tra le campane, che risulta ottantaquattresima, Salerno che si posiziona due posti sotto all'86esimo  gradino, Benevento novantatreesima, Caserta al centesimo e Napoli al centotreesimo  posto. Per ordine pubblico Avellino riesce a rientrare addirittura tra le prime cinquanta piazzandosi al quarantaquattresimo posto, Benevento è cinquantaduesima, Salerno ottantunesima, Caserta ottantottesima mentre Napoli occupa il novantasettesimo gradino in classifica. L'indicatore relativo 
alla popolazione fa sì che Avellino si posizioni all'ottantatreesimo posto, ottantacinquesime a pari merito Benevento e Caserta, novantaquattresima Salerno e solo centesima Napoli. Infine, per quanto riguarda il tempo libero Napoli è settantasettesima, appena un gradino sotto a Salerno, ottantacinquesima Caserta, novantunesima Benevento e novantasettesima Avellino. Bologna è la provincia in cui si vive meglio grazie ai buoni risultati ottenuti in quasi tutte le sei aree, in particolare nel capitolo "Servizi-ambiente-salute", dove è seconda, ma con un primato riguardo ai posti disponibili negli asili nido. Occupa invece la settima posizione nel capitolo ?Tenore di vita? (con 33mila euro di Pil pro capite), l'11esimo in Affari e lavoro (tra gli indicatori dell'area spicca la quota di donne occupate, il 45%) e il quinto nel Tempo libero (dove ha un alto indice di assorbimento libri). La provincia bolognese è però in sofferenza per quanto riguarda l'ordine pubblico, dove pure risale dal centesimo al 92esimo posto: tra i reati che più la penalizzano la microcriminalità e le truffe. Oltre al primato bolognese la regione Emilia Romagna ha collezionato 
altre medaglie nel suo palmares. Piacenza, Rimini e Ravenna giungono in testa a tre delle sei macroaree che costituiscono la ricerca: Affari e lavoro (Ravenna), Popolazione (Piacenza) e Tempo libero (Rimini). Nella sezione dedicata al business Ravenna, e in seconda posizione Reggio Emilia, 
strappano alle province alpine lo scettro del fare business dopo anni di indiscussa supremazia. A livello di performance, invece, è la Lombardia a comportarsi meglio, con Bergamo, Milano e Brescia, le tre province più popolose, che guadagnano rispettivamente 50, 48 e 42 posizioni rispetto 
all'anno scorso. In coda va ad Agrigento lo scomodo titolo di ultima. Piacenza conduce il gruppo ?Popolazione? con particolare attenzione ai residenti fino a 29 anni, mentre Rimini si aggiudica per il terzo anno consecutivo la tappa della ?Qualità della vita? dedicata al ?Tempo libero" e aumenta 
decisamente il distacco nei confronti della seconda, che stavolta è Firenze, mentre nel 2010 era Trieste, ora 12/a. A Trieste, quarta in graduatoria, va comunque il primo posto nell'efficienza di servizi, ambiente e salute, macroarea che misura l'efficienza del territorio. Fanalini di coda in questo settore due province del Sud, Crotone e Foggia. Tenore di vita alle stelle per la città di Treviso che conquista il suo primato come testimone del benessere.  
*Giornalista quotidiano Roma

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