martedì 20 dicembre 2011

Salute: nuovo strumento per far nascere i bambini in un semplice abbraccio

di Marina Ranucci
Il progresso arriva in sala parto. Sarà introdotto in Italia nei primi mesi del 2012 un nuovo strumento che aiuterà le madri a partorire i propri bambini con la semplicità di un abbraccio. Via forcipe e ventosa a favore dell’innovativo “Odon Device”. Lo strumento, costituito da un qualcosa di molto simile ad sacchetto di plastica con doppia intercapedine, sarà collegato ad un applicatore del medesimo materiale che avvolgerà la testa del feto in maniera molto delicata, del tutto similmente a quanto potrebbero fare la coppia delle mani per un abbraccio.

In questo modo il piccolo scivolerà più agevolmente lungo le pareti vaginali. Il dispositivo è davvero rivoluzionario e  molto sicuro rispetto ai vecchi metodi, e potrebbe addirittura abbattere, in alcuni casi, il ricorso al taglio cesareo. L’idea del nuovo strumento è stata, per restare in tema, “partorita” dalla mente dell’inventore Jorge Odon, meccanico argentino, partendo da un metodo per l’estrazione dei tappi dalle bottiglie vuote. Dalla meccanica alla medicina. E così l’“Odon Device” ha riscosso notevole successo presso tutta la comunità medica. «Finalmente un’importante novità in campo ostetrico-ginecologico - afferma Gian Carlo Di Renzo, direttore della clinica di ostetricia e ginecologia dell'università di Perugia - che potrà segnare il passaggio da una medicina difensiva e insicura, attuata da ostetrici che ricorrono al taglio cesareo in presenza di complicazioni o situazioni di emergenza in travaglio, specie in caso di distocia, ora risolvibili con l’applicazione di forcipe e ventosa ostetrica. Tuttavia - avverte Di Renzo - si dovrà attendere ancora un anno o poco più per il pieno ingresso dell’“Odon” negli ospedali italiani, perchè una volta completati e superati tutti i test di validazione e sicurezza, occorrerà una adeguata commercializzazione e industrializzazione». In Italia infatti, l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha sviluppato l’aspetto medico del nuovo strumento e promuoverà la sua diffusione in tutti i Paesi, unitamente ai primi studi di validazione clinica e di tutte le possibili applicazioni a partire dai primi mesi del nuovo anno. «Il dispositivo “Odon” - sottolinea Mario Merialdi, direttore del comitato scientifico internazionale del congresso e coordinatore del Dipartimento di salute della riproduzione dell'Oms - è la prima innovazione da decenni nata per affrontare il problema delle complicazioni del periodo espulsivo del parto. Potenzialmente – chiosa Merialdi - è di uso più semplice, più economico e più sicuro delle alternative attualmente in uso. Queste caratteristiche fanno del dispositivo “Odon” – conclude il Direttore - uno strumento rivoluzionario con la potenzialità di risolvere molti dei problemi comuni nelle sale parto sia nei paesi poveri che negli ospedali dei paesi industrializzati». Gli esperti dell’Oms stimano che sarà possibile arrivare a ridurre del 5-6% il numero dei tagli cesarei, ancora elevatissimi in Italia con percentuali del 35-40% fino a picchi del 60% in Campania. «Finalmente con questa innovazione - spiega Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale - ci saranno meno infezioni, meno emorragie, meno ricorso al taglio cesareo e al forcipe e nessuna sofferenza per il feto».

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