lunedì 19 dicembre 2011

Smartphone e tablet, nel 2012 ogni medico ne avrà almeno uno, per visitarci

di Valeria Pollio
Chi l’avrebbe mai detto. I moderni dispositivi mobili, smartphone e tablet, rivoluzioneranno completamente il modo di lavorare degli operatori sanitari, in modo particolare dei medici. Questi ultimi, infatti, grazie alle odierne applicazioni, potranno utilizzare il proprio telefonino per visitare i pazienti, e non solo. Il dispositivo mobile, spesso al centro della bufera in quanto dannoso per la salute dell’utilizzatore, avrà nel 2012 una missione importante da compiere: aiutare a curare. Situazione paradossale. Nonostante sia ancora da dimostrarne l’efficacia nella pratica clinica, c’è già chi ne fa uso intelligente.
In America, ad esempio, secondo quanto si evince da uno studio del Manhattan Research, solo i due terzi dei medici intervistati hanno dichiarato di utilizzare uno smartphone o un tablet come normale strumento di lavoro. Ne 2012 probabilmente le cifre aumenteranno, sfiorando il 90%. “Tra le migliaia di applicazioni per telefonini e tablet pensati per uso medico – commenta Filippo Zerboni, radiologo all’ospedale di Busto Arsizio e ideatore di un sito internet che recensisce le applicazioni mediche per gli smartphone - molte sono poco più che dei gadget, ma tante altre sono veramente d'aiuto al medico nella sua pratica quotidiana”. Vediamo, allora, in cosa consisterà questo cambiamento e quali attività proprie del settore medico-chirurgico interesserà. Di seguito alcuni esempi. Il medico di famiglia, che si reca dal paziente per visite di routine, non avrà più con sé la classica borsa. Gli basterà il proprio smartphone, con il quale potrà effettuare tranquillamente  il controllo del battito cardiaco. Come? Poggiando il dispositivo al petto. Questo è possibile grazie ad un’applicazione messa a punto all’University College London. Il suo costo è di circa 70 euro, e già ne fanno uso 3 milioni di persone. Ma c’è anche altro. L’applicazione iTrem, è utile per monitorare il tremore degli ammalati di Parkinson. Ogni paziente potrà auto-gestire la propria malattia. Ed ancora. Ogni medico non avrà più bisogno di prontuari farmaceutici ingombranti. Le informazioni sui farmaci si potranno consultare semplicemente su smarthpone. No al cartaceo, dunque. Questo vale anche per i certificati di malattia da inviare all’Inps (si potranno trasmettere tutti tramite dispositivo mobile) e le cartelle cliniche dei degenti. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, tutte le informazioni relative ai pazienti utili al personale sanitario, saranno “a portata di” tablet. “Queste tecnologie - puntualizza Zerboni - sono utili allo specialista ospedaliero. Con un’applicazione, per esempio, un’anestesista può calcolare la dose del farmaco da infondere al paziente e può fare la spunta di tutti i passaggi pre-operatori in modo da velocizzare le procedure ed evitare errori”. Sempre in riferimento al settore chirurgico, ogni medico-chirurgo potrà mostrare al paziente che dovrà subire un intervento ogni fase dell’operazione, grazie ad atlanti ed animazioni in 3D disponibili su smartphone e tablet. Rivoluzione in arrivo anche nel rapporto medico-paziente. Probabilmente aumenteranno le distanze. I telefonini, infatti, saranno a breve interfacciati con piccole apparecchiature per misurare la pressione e la glicemia, e il medico non farà altro che ricevere i dati. Ancora da sperimentare sono i sistemi collegabili allo smartphone per rilevare marcatori tumorali. In Italia queste pratiche sono ancora poco diffuse, nonostante più del 30% dei medici sia in possesso dei moderni apparecchi da utilizzare in mobilità.
Tra tutte le strutture ospedaliere su territorio nazionale, fino ad ora solo l’ospedale Bambino Gesù di Roma ha concesso ai suoi pazienti applicazioni gratuite che gli consentono di pagare e prenotare visite a distanza, o  addirittura consultare il proprio fascicolo clinico. Ma siamo ancora alle prime armi. “Lo scopo ultimo – ha ben spiegato Alberto Tozzi, pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e autore del libro “Smartphone, iPad, e-book per il medico” (Il pensiero scientifico editore) - è quello di avere informazioni accessibili e fruibili in modo rapido, sia quelle che riguardano i pazienti, sia quelle delle ultime pubblicazioni scientifiche”. Chissà se tutto sarà così semplice e se interverranno a sfavore gli “apocalittici”, i nemici della tecnologia. Voi cosa ne pensate?
(fonte Corriere della Sera.it salute)                                                                                                         

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