di Micaela Tempesta
Il tabacco si sa è una brutta bestia. Provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, suicidi e omicidi messi assieme. L’Oms ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea” ed è per questo che ad oggi risulta una delle più grandi sfide della sanità pubblica nella storia. Tutto ciò emerge dal rapporto del 2011 “Attività per la prevenzione del tabagismo” stilato dal ministero della Salute. Nel mondo si stimano almeno 650 milioni di fumatori e i morti per cause dovute al fumo di tabacco sono almeno 5,4 milioni ogni anno. Si è calcolato che per cause legate al fumo nel XX° secolo siano morte almeno 100 milioni di persone e la stima per il XXI° secolo sale ad almeno un miliardo.
Si, nel primo secolo del terzo millennio almeno un miliardo di persone perderà la vita per cause legate al fumo.
Da sempre si parla della pericolosità del fumo, sia attivo che passivo, ma ancora oggi il numero di fumatori,seppur in leggero calo,non riesce a diminuire drasticamente. Si calcola che nel 2030 più dell’80% dei morti a causa del fumo sarà nei paesi in via di sviluppo. Ogni anno nei paesi dell’Unione Europea muoiono circa 650mila persone per cause legate al fumo.
Nel mondo il fumo passivo provoca la morte prematura di 603 mila persone di tutte le età e la perdita di 10,9milioni di anni di vita persi in buona salute.
Il maggior numero di morti attribuite al fumo sono causate da infarti,dalle infezioni respiratorie minori tra i bambini e l’asma tra gli adulti. Secondo i dati dell’Eurobarometro del 2009, il 29% degli europei fuma e anche se il numero nella UE è in leggero calo ,queste persone mettono a repentaglio la loro vita e quella di chi gli sta accanto tanto che, ogni anno, 19mila europei non fumatori muoiono per effetto dell’esposizione al fumo passivo.
La buona nuova in realtà per niente nuova, è che tutte le malattie che il tabagismo provoca sono interamente prevedibili e soprattutto prevenibili. Questo vale sia per le malattie da fumo attivo che per quelle derivanti dal fumo passivo.
E in Italia?
Lo stesso rapporto rivela cifre spaventose anche per l’Italia. Le morti a causa del fumo del tabacco oscillano tra 70mila e 83mila l’anno con 11,6milioni di fumatori. Più di un quarto dei decessi è compreso tra i 35 e i 65 anni di età. Il tabacco è causa nota o probabile di almeno 25 malattie tra la quali broncopneumopatie croniche ostruttive ed altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone ed altre forme di cancro e malattie cardiovascolari. Nelle donne il carcinoma polmonare è la terza causa di decesso per patologie tumorali dopo quello alla mammella e al colon-retto.
Anche se in Italia,come in tutta l’UE, si è registrato un calo del numero dei fumatori,nel nostro paese il fumo rimane la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile.
Nel rapporto vengono citati i dati Istat secondo cui in Italia fumano circa 11,6 milioni di persone di cui 7,1 milioni sono uomini e 4,5 sono donne. Dagli stessi dati emerge che la fascia d’età dove si mostra il maggior numero di fumatori negli uomini è quella compresa tra i 25 e i 34 anni mentre per le donne la fascia d’età si alza tra i 45 e i 54 anni.
La fascia centrale della nostra nazione detiene il primato del numero di fumatori ,con una percentuale costante nel tempo,seguito da sud e isole e in fine dal settentrione dove si registra un lieve calo. Riguardo ai giovanissimi dall’indagine Global Youth Tabacco Survey ,che nell’anno scolastico 2009/2010 ha coinvolto 1800 ragazzi tra i 13 e 15 anni, risulta che il 46% ha ammesso di aver fumato almeno una volta nella vita e il 92% di loro ,quasi la totalità quindi, ha dichiarato che i rivenditori non si sono mai rifiutati di vendergli le sigarette nonostante l’età.
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