mercoledì 25 gennaio 2012

PRIMO PIANO - Regione Lazio, sistema sanitario allo sfascio

Sanità: crac finanziario da un miliardo di euro
per la Regione Lazio

di Marina Ranucci
Il Sistema Sanitario laziale ha i conti in rosso. Il deficit finanziario nel 2011 ha toccato il miliardo di euro. Precisamente 949milioni, facendo registrare una differenza di oltre 130milioni di euro dal deficit programmato per l’importo di 811milioni. Cifre astronomiche, che dimostrano che anche il commissariamento del Governo risulta inefficace. Gli organismi sindacali laziali infiammano la polemica. Accusano la governatrice del Lazio ed anche commissaria di Governo per la Sanità, Renata Polverini, di non avere polso e non prendere decisioni forti atte a risanare i conti del sistema sanitario regionale.
«La governatrice commissaria – afferma Claudio Di Berardino, segretario regionale della Cgil - passa da decisioni forti e risolute, come la chiusura di una ventina di ospedali minori in provincia o i tagli indiscriminati ai tetti di spesa delle piccole case di cura accreditate, a scelte deboli verso i grandi gruppi, come quello che fa capo alla Spa San Raffaele, fino ad arrivare all’inerzia tout court come nel caso della mancata definizione dei protocolli d’intesa con i policlinici universitari» fomenta il sindacalista. Le accuse nei confronti di Renata Polverini, sono davvero forti. «Di quale abbattimento del deficit parla la governatrice? – afferma Giorgio Cerquetani della Cgil - il saldo negativo tra entrate e uscite nel 2011 – sostiene il sindacalista - sarà lo stesso di quello del 2010». Il 31 maggio proprio del 2010, Renata Polverini, in qualità di commissario di governo per il piano di rientro del disavanzo sanitario del Lazio, aveva presentato ai Ministeri del Tesoro e della Salute un set composto da 12 decreti con i quali, attraverso misure di contenimento della spesa e razionalizzazione dell’offerta, si puntava alla riduzione del disavanzo. Alla luce del 2012, i tentativi sembrano stati vani. E pensare che non sono ancora stati approvati i bilanci consuntivi del 2010. «Il Lazio con la sanità commissariata – spiega l’economista Marcello Degni - non ha ancora approvato i bilanci consuntivi 2010 delle dodici Asl regionali, ed è stato ammonito dal Governo anche per i ritardi nella fissazione dei tetti di spesa dei privati accreditati, per i contenziosi con il policlinico Gemelli e l’Istituto per la riabilitazione neuromotoria Santa Lucia – continua l’economista - oltre che per il mancato varo dell’organismo tecnico che dovrebbe sovrintendere alla stipula delle convenzioni. I facili trionfalismi, cozzano con i nodi irrisolti della sanità regionale, complici le inadempienze più volte additate dai dirigenti dei Ministeri dell’Economia e della Salute» conclude, Degni. La cosa peggiore, resta che a pagare per il commissariamento ed il deficit sanitario sono sempre e solo i poveri cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento