martedì 17 gennaio 2012

Salute: scienziati americani sviluppano la mappatura di cellule dalle quali insorge la leucemia aggressiva

di Marina Ranucci
La leucemia è il tumore più diffuso nell’età infantile. Nei bambini infatti, un tumore su tre è leucemia. Quelli maggiormente colpiti hanno un età inferiore ai 15 anni. Ed ogni anno, in Europa, vengono diagnosticati circa 10mila nuovi casi. Molti di questi bambini non riescono a reggere l’impatto delle forti cure. Dall’America però, arriva un’ondata di speranza. Una nuova ricerca potrebbe spianare la strada per nuovi trattamenti e nuove cure. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature”, riguarda una forma molto aggressiva di leucemia: la “leucemia linfoblastica acuta”, un tipo di patologia tumorale di natura maligna con carattere progressivo.
Gli scienziati hanno scoperto che un sottotipo di questa leucemia, caratterizzata da una prognosi sensibilmente infausta, è alimentata da mutazioni genetiche di gran lunga diverse, rispetto ad una forma apparentemente simile, associata però a risultati migliori. I ricercatori del St. Jude Children’s Research Hospital della Washington University Pediatric Cancer Genome Project, attraverso il sequenziamento delle cellule cancerose di 12 pazienti, hanno evidenziato una possibile nuova strategia per trattare i piccoli pazienti affetti da questo terribile tumore del sangue. I dettagli rilevati dagli studiosi, sulle alterazioni genetiche alle base di un sottotipo di leucemia linfoblastica acuta (conosciuta scientificamente come dei precursori dei linfociti T), hanno mostrato che questa ha caratteristiche simili alla “leucemia mieloide cronica”, invece che ad altri sottotipi di linfoblastica acuta. Hanno così potuto sviluppare una nuova mappatura genetica di tale malattia. Un numero considerevole di malati di questo tremendo cancro infantile, non risponde alle terapie e non entra mai in fase di remissione. Solo il 30-40% di questi leucemici, sopravvive a lungo termine, rispetto a circa l’80% dei bambini che combattono altri sottotipi di leucemie. Questa scoperta quindi, potrebbe cambiare le sorti di parecchi piccoli pazienti. «Le mutazioni e il profilo di espressione genica che abbiamo identificato in questo studio - spiega Charles Mullighan, un autore della sofisticata indagine scientifica - suggeriscono che i pazienti con questa forma di neoplasia, potrebbero beneficiare di una terapia che include farmaci sviluppati per il trattamento della leucemia mieloide acuta». Una nuova speranza si accende quindi, per i piccoli colpiti da questa aggressiva forma di leucemia. Nuove cure potrebbero donare loro, più chance di guarigione.

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