martedì 24 gennaio 2012

PRIMO PIANO Scoperta “farmacia abusiva”

Medicinali rubati e rivenduti a prezzi bassissimi, la truffa è stata bloccata dai Carabinieri
di Jacopo Di Bonito
E’ vero che siamo nella settimana delle liberalizzazioni, ma così sembra un po’ troppo.
Settantotto confezioni di medicinale per il trattamento dell'angina pectoris, 20 scatole di un farmaco usato per contrastare i tumori della prostata e altre 20 pillole anticoncezionali vendute in casa nella totale indifferenza di tutti. O forse con la compiacenza di troppi. Due quarantenni romani hanno interpretato a loro modo le direttive che arrivano dal governo Monti, mettendo su una farmacia abusiva con farmaci rubati. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno denunciato a piede libero i due soci in affari, predisponendo il sequestro dell’intera merce.
I due finti “farmacisti”, sono stati sorpresi dai Carabinieri in via Arcevia, a San Basilio, in possesso di 12mila euro in contanti, ritenuti di provenienza sospetta. Per far luce sulla particolare situazione, i militari hanno fatto scattare le perquisizioni nelle rispettive abitazioni: la prima ubicata proprio in via Arcevia, l'altra a Formello. In quegli appartamenti, i Carabinieri hanno trovato le centinaia di confezioni di medicinali, tutti non di libera vendita e soggetti ad obbligo di prescrizione medica. I farmaci sono stati sequestrati insieme all’ingente somma di denaro.
Secondo i militari, il rifornimento dei farmaci avveniva mediante sottrazione illecita, furto, ai danni di una ditta di Formello che si occupa dello stoccaggio e della distribuzione delle merci nel settore farmaceutico e cosmetico, alle cui dipendenze lavora uno dei due denunciati proprio in qualità di magazziniere.
Sembra, dalle prime indiscrezioni, che la farmacia avesse anche un buon numero di clienti. Il traffico dei cosiddetti “medicinali sottobanco” non è di certo una novità per le unità investigative italiane. Per lo più provenienti dalla Cina, i farmaci irregolari rischiano di inquinare un mondo sanitario già duramente provato dalla condizione di degrado delle sue strutture. Sostanze tossiche, prodotti scaduti e danni collaterali, il mercato nero dei medicinali è pieno di casi di questo genere.
Il principio attivo può essere infatti sostituito da un altro, a costo inferiore, che presenta però effetti collaterali gravi; oppure le sostanze utilizzate per la produzione sono già di per sé pericolose per la salute. Un caso particolarmente diffuso fra le popolazioni di colore è l’acquisto di prodotti sbiancanti per la pelle. Il miraggio di ottenere una carnagione più chiara può essere compromesso dall’assunzione di sbiancanti contenenti idrochinone, sostanza allergenica, irritante e nociva per l’ambiente, il cui uso non a caso è vietato dall’Unione Europea. Ciò nonostante, prodotti a base di idrochinone sono stati sequestrati anche in Europa, di origine cinese e destinati al consumo da parte delle popolazioni soprattutto africane.





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