martedì 7 febbraio 2012

SALUTE - Arriva in Italia il Pirfenidone per la cura della Fibrosi Polmonare idiopatica

La nuova terapia concede ai pazienti più tempo per arrivare al trapianto

di Valeria Pollio
La Fibrosi Polmonare Idiopatica è una malattia respiratoria cronica e progressiva. Consiste in una degenerazione fibrosa del parenchima polmonare, con sindrome restrittiva. Causa il 50-60% di tutti i casi di malattia polmonare interstiziale idiopatica. Solo in Europa, si stima, ne siano affette più di 100mila persone. Le possibilità di sopravvivenza alla malattia sono pari al 20% decorsi 5 anni dall’insorgenza dei primi sintomi e 3 anni dalla diagnosi.

Finalmente, però, è stata introdotta in Europa, compresa l’Italia, una nuova terapia o meglio un nuovo farmaco per la cura della Fibrosi Polmonare Idiopatica. Si tratta del Pirfenidone. Tale farmaco a somministrazione orale, prodotto dall’azienda di biotecnologia americana InterMune, è un’alternativa valida alla sola possibilità di cura esistente: il trapianto. I membri dell’Unione Trapiantati Polmone di Padova non hanno esitato a dichiarare di essere favorevoli a tale cura. “È una gioia sapere che finalmente la ricerca ha portato ad avere un farmaco contro la fibrosi polmonare idiopatica, malattia che devasta nel corpo e nell'anima perché toglie a poco a poco ciò che è vita: il respiro. E ci piace ancor più l'idea di accelerarne i tempi di diffusione in Italia” – ha dichiarato l’Associazione -. Il Pirfenidone “rallenta il progredire irreversibile della malattia, dunque concede ai pazienti più tempo per arrivare al trapianto – continua l’Unione Trapiantati -. Cosa più importante è che consente di arrivare al trapianto in buona forma fisica, elemento essenziale per la riuscita di un'operazione così complessa e di una ripresa più veloce e efficace”. “A questo punto, unica cosa che conta, è la diagnosi precoce della malattia, ovvero che ai pazienti sia diagnosticata tempestivamente, quando ancora non è in fase avanzata, evitando come spesso capita di scambiarla per una broncopatia – aggiunge l’Associazione in una nota -. Solo in questo modo si può “subito iniziare la terapia col pirfenidone la cui efficacia si ottiene maggiormente agli stadi iniziali dalla malattia. Riuscire poi a commercializzarlo capillarmente in tutte le regioni potrebbe evitare di spegnere in anticipo le speranze di trapianto” – conclude -.
Importante è ricordare che L’Unione Trapiantati Polmone di Padova sostiene la ricerca sulle malattie polmonari che portano al trapianto. “Il sogno di Valter”, una borsa di studio in memoria del vice-presidente Valter Alizzi, dà un aiuto economico concreto ai ricercatori che si impegnano nella lotta contro le malattie polmonari. “Il sogno di Valter' sarà realizzato il prossimo 21 marzo - spiega l'Unione trapiantati polmone - quando sarà consegnato l'assegno a due giovani dell'ospedale di Padova che si dedicano alla ricerca. Quest'anno la ricerca sostenuta è proprio quella sulla fibrosi polmonare idiopatica, malattia di cui era affetto Valter Alizzi, e per la quale aveva subito il trapianto”.

1 commento:

  1. E' stupendo leggere questa cosa, anche quando hai già perso qualcuno per colpa di quella bestia nera. Ma è stupendo comunque, perché sai che è già un passo, si sta facendo sul serio tanto. Perché sai che chi ne viene colpito può avere delle speranze in più, una soluzione un po' alla volta sta emergendo.
    I suoi miracoli Dio li fa così, attraverso l'intelletto degli uomini. Grazie a chi sta lottando per trovarla una cura!!!

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